venerdì 15 gennaio 2016

LA CORRISPONDENZA (regia G.Tornatore 2016) RECENSIONE DI TIZIANO ASTOLFI © 2016


LA CORRISPONDENZA (regia di G. Tornatore 2016)            ***  RECENSIONE DI TIZIANO ASTOLFI © 2016  ***
Un film difficile, un ottima scenografia, luce perfetta controllata perfettamente dal regista e diversi spunti su cui riflettere. E' una storia d'amore tra un affascinante sessantenne docente universitario e la sua amante, una sua ex allieva fuori corso. Il professore Ed (Jeremy Irons) è un personaggio un po' contorto, forse un po' egoista nei confronti della sua famiglia ma follemente innamorato della studentessa di astrofisica (Olga Kurylenco) che ha circa 30 anni di meno ed è tre anni più giovane di sua  figlia. All'inizio è difficile intuire il vero rapporto tra i due: per il professore potrebbe sembrare una situazione egoistica e di puro comodo nell'intento di tenersi solo il buono ovvero la bellezza della giovane Amy (il nome della ragazza). Forse l' inesperienza della ragazza, data la giovane età, evita al professore i disagi quotidiani ma non per questo, con abili manovre, la costringe alla clandestinità per altro da lei condivisa senza particolari reclami. L'aspetto tecnologico appare come il fil-rouge di una storia reale e virtuale nel medesimo tempo. Dopo circa 6 anni di anomala frequentazione con la sua amata, il professore Ed, che è anche uno stimato ricercatore astrofisico, scompare definitivamente dalla reale frequentazione della bella giovane ma continua il rapporto virtuale, o meglio continuano i contatti, attraverso i-phone, sms, skype e videoregistrazioni su disco. La giovane attraversa un conflitto interiore a causa della morte dell'amato padre provocata da un incidente automobilistico in cui lei stessa era alla guida del mezzo e per questo motivo si sente responsabile del drammatico incidente. Una ferita aperta che controlla con difficoltà e che le provoca un involontario e difficile rapporto con la madre. Per la ragazza, la prematura scomparsa  del padre sembra rimarcare in lei la necessità di avere una importante figura maschile di riferimento.  Per diletto e anche per guadagnare qualche soldo, l'intraprendente studentessa si presta come stunt-woman in alcune pericolose scene cinematografiche, azioni che le permettono di mettersi alla prova simulando delle finte morti. Il professore di astrofisica, definendo la ragazza "Kamikaze" le dà suggerimenti su come orientare la sua vita spingendola anche a concludere i propri studi. La bella ragazza, sempre attratta e innamorata del suo pigmalione, segue affascinata gli insegnamenti che continuano in maniera virtuale  finchè scopre che il suo professore è morto a causa di una malattia che, per amore, le aveva sempre nascosto. Una sofferenza nascosta e conosciuta solo a pochissimi intimi amici che aiutano il professore Ed ad architettare il suo progetto. Una separazione dunque che non avviene ma che continua con una serie di messaggi programmati nel tempo e che il professore farà inviare da un fidato notaio dopo la sua morte. Dunque un elogio anche alla tecnologia dove nell'era di internet l'astrofisico proietta l'azione del suo amore come quando muore una stella ma continua a vivere riflettendo la sua immensa luce. Una storia d'amore non ben definita ma, come dice il regista, l' importante è che sia esistita. Un film da vedere per poi riflettere.             
                                                  
                                                      Tiziano Astolfi

 
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