LA
CORRISPONDENZA (regia di G. Tornatore 2016)
*** RECENSIONE DI TIZIANO ASTOLFI © 2016 ***
Un
film difficile, un ottima scenografia, luce perfetta controllata perfettamente
dal regista e diversi spunti su cui riflettere. E' una storia d'amore tra un affascinante
sessantenne docente universitario e la sua amante, una sua ex allieva fuori
corso. Il professore Ed (Jeremy Irons) è un personaggio un po' contorto, forse
un po' egoista nei confronti della sua famiglia ma follemente innamorato della
studentessa di astrofisica (Olga Kurylenco) che ha circa 30 anni di meno ed è tre
anni più giovane di sua figlia. All'inizio è difficile intuire il vero
rapporto tra i due: per il professore potrebbe sembrare una situazione egoistica
e di puro comodo nell'intento di tenersi solo il buono ovvero la bellezza della
giovane Amy (il nome della ragazza). Forse l' inesperienza della ragazza, data la
giovane età, evita al professore i disagi quotidiani ma non per questo, con
abili manovre, la costringe alla clandestinità per altro da lei condivisa senza
particolari reclami. L'aspetto tecnologico appare come il fil-rouge di una
storia reale e virtuale nel medesimo tempo. Dopo circa 6 anni di anomala frequentazione
con la sua amata, il professore Ed, che è anche uno stimato ricercatore astrofisico,
scompare definitivamente dalla reale frequentazione della bella giovane ma
continua il rapporto virtuale, o meglio continuano i contatti, attraverso i-phone,
sms, skype e videoregistrazioni su disco. La giovane attraversa un conflitto
interiore a causa della morte dell'amato padre provocata da un incidente
automobilistico in cui lei stessa era alla guida del mezzo e per questo motivo
si sente responsabile del drammatico incidente. Una ferita aperta che controlla
con difficoltà e che le provoca un involontario e difficile rapporto con la
madre. Per la ragazza, la prematura scomparsa del padre sembra rimarcare in lei la necessità
di avere una importante figura maschile di riferimento. Per diletto e anche per guadagnare qualche
soldo, l'intraprendente studentessa si presta come stunt-woman in alcune
pericolose scene cinematografiche, azioni che le permettono di mettersi alla
prova simulando delle finte morti. Il professore di astrofisica, definendo la
ragazza "Kamikaze" le dà suggerimenti su come orientare la sua vita
spingendola anche a concludere i propri studi. La bella ragazza, sempre
attratta e innamorata del suo pigmalione, segue affascinata gli insegnamenti
che continuano in maniera virtuale
finchè scopre che il suo professore è morto a causa di una malattia che,
per amore, le aveva sempre nascosto. Una sofferenza nascosta e conosciuta solo a
pochissimi intimi amici che aiutano il professore Ed ad architettare il suo
progetto. Una separazione dunque che non avviene ma che continua con una serie
di messaggi programmati nel tempo e che il professore farà inviare da un fidato
notaio dopo la sua morte. Dunque un elogio anche alla tecnologia dove nell'era
di internet l'astrofisico proietta l'azione del suo amore come quando muore una
stella ma continua a vivere riflettendo la sua immensa luce. Una storia d'amore
non ben definita ma, come dice il regista, l' importante è che sia esistita. Un
film da vedere per poi riflettere.
Tiziano Astolfi
Tiziano Astolfi
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