Bolzano, 11 maggio 2018
LORO 2 film - regia di Paolo Sorrentino
recensione di Tiziano Astolfi © 2018
Da
ieri, in tutte le sale cinematografiche, dopo due settimane dalla prima proiezione, viene proiettato Loro 2 ovvero la seconda parte dell'atteso film di Paolo Sorrentino, dedicato ad una delle
figure più interessanti e controverse della società italiana contemporanea degli
ultimi 25 anni. Anni in cui una parte politica, ma anche alcuni rami della
magistratura, hanno vissuto compatti e uniti esclusivamente nell'
antiberlusconismo più sfrenato. Curiosità, ammirazione, sdegno, invidia ed una abbondante ipocrisia hanno
caratterizzato questo periodo storico. Nelle intenzioni del regista non appare
la sensazione che si voglia schierare ideologicamente né dalla parte
berlusconiana né antiberlusconiana ma che si voglia invece orientare nella
dimensione dei sentimenti di un personaggio che, ad una attenta analisi, sembra
misterioso e forse incomprensibile ma in cui inevitabilmente traspare l'aspetto
umano. Un film in cui prevale l'aspetto metafisico, l'importanza della luce e
della musica caratterizzano il taglio "felliniano" della pellicola. Loro2 inizia con una ragazza nuda ai
bordi di una piscina nell'atto di depilarsi. E' l'inizio di una serie di
immagini metaforiche che rispecchiano una cronaca vera o costruita sul
personaggio Berlusconi, cronaca fatta conoscere alla società attraverso congeniati media di
diverso orientamento politico. "Tutto vero, tutto falso" e poi
"Tutto non è abbastanza" sono le didascalie stampate sopra i rispettivi
titoli di Loro 1 e Loro 2 che appaiono nei manifesti dei 2
films. Il dialogo tra due imprenditori, Berlusconi e un probabile Ennio Doris, (interpretati
ambedue da Toni Servillo), ricorda
la scalata al potere economico nell'ambito delle costruzioni edilizie e le
qualità indiscusse del grande piazzista. L'abilità nel sedurre uomini politici
necessari per ritornare alla guida del governo, dopo la caduta del governo
Prodi nel 2008, sono parallele alle sequenze in cui decine di ragazze,
reclutate dal solito Tarantino (interpretato da Scamarcio), tentano di
arrivare a Lui per ottenere visibilità o successo nel mondo dello spettacolo.
Il dialogo rivelatore con la moglie Veronica (interpretata da E. Sofia Ricci) è al centro dell'opera:
è il dialogo pre-divorzio di una moglie delusa, stanca di subire i
"probabili" o presunti tradimenti coniugali di cui la stampa non
esita ampiamente di pubblicare. Negli ampi spazi di una delle sue lussuose
ville, non mancano le canzoni napoletane cantate dallo stesso Silvio e
accompagnate alla chitarra dal fedeIe Apicella, il cantante italiano diventato
noto per aver interpretato canzoni scritte da Silvio Berlusconi. I consigli del grande e vecchio amico
Confalonieri e il breve dialogo con il popolare Mike Bongiorno sottolineano
momenti di riflessione sulla condotta morale del personaggio B. Il film termina
con l'evento del catastrofico terremoto dell'Aquila, in cui Berlusconi,
aggirandosi tra le macerie, incontra la
gente del luogo, promette di dare il suo
aiuto personale e annuncia la costruzione delle new-town. Una gru recupera,
solleva e poi adagia una statua raffigurante un
corpo tra lo stupore della gente che viene ripresa da una lunga e inquietante
panoramica. Un film interessante, scenograficamente perfetto ma forse un po'
troppo lungo. Due film dalla durata complessiva di oltre 200 minuti che
probabilmente potevano essere ridotti ad un' unica pellicola, una doppia proiezione
che lascia sospettare una calcolata operazione commerciale.
Tiziano Astolfi
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