
LA RANA DI MARTIN KIPPENBERGER (1953-1997)
(TITOLO DELL'OPERA: PER PRIMA I PIEDI)
Una domanda impossibile all’autore della rana in croce esposta nel 2008 al Museion di Bolzano. Come si sa, l’arte moderna non dà delle risposte ma pone delle domande. Sì, l’arte moderna ci insegna questo, sta all’osservatore rispondere o interpretare cosa vuol dire e qual è il messaggio che l’artista lancia attraverso le sue opere. L’ artista, nella nostra società moderna è libero di pensare e quindi di esprimersi come meglio crede, esattamente come recita l’art. 33 della Costituzione italiana, salvo poi intoppare nell’art. 21 dove sono vietate le manifestazioni contrarie al buon costume: si tratta allora di stabilire cos’è il buon costume e oggi, partendo dalla programmazione televisiva sia privata che, ancor peggio, quella pubblica di stato, è abbastanza difficile capire o stabilire cos’è il buon costume. Quindi libertà di pensare, di esprimersi, di chiedere e libertà di rispondere se si ha il coraggio o si hanno le idee chiare per spiegare onestamente il proprio pensiero. E’ ovvio che il clamore e la diffusione mediatica sulla Rana di Martin esposta nel 2008 al Museion di Bolzano ha prodotto effetti che vanno ben oltre le intenzioni dell’autore dell’opera, se non quelle di aver involontariamente fatto salire il valore anche delle altre opere dell’artista stesso. D’altra parte ci sono molti visitatori e anche qualche critico d’arte che, a torto o a ragione, hanno ritenuto che l’opera fosse stata una simpatica e astuta mossa pubblicitaria studiata a tavolino o un ottimo spot per il museo ospitante. Se fosse questa seconda ipotesi, il vero valore dell’opera starebbe proprio in questo concetto. Evviva la “genialità” dell’artista! ma penso che sia difficile che ora Martin Kippenberger, l’autore dell’opera, possa ammetterlo. Personalmente tutto questo non mi interessa, vorrei andare oltre il semplice ma contorto quesito riguardante l’opportunità o meno di aver esposto l’opera, aspetto che riguardava esclusivamente il gallerista o il direttore del museo. Io l’opera l’avevo osservata attentamente e avevo cercato di rispondere alle domande che mi aveva posto. Mi avvicinai all’opera, tesi bene l’orecchio per sentire le sue domande e all’improvviso mi sentii chiedere: “Credi che questa rana crocefissa sia il ritratto di Gesù secondo le ricerche religiose dell’autore o semplicemente sia l’autoritratto dell’autore dell’opera, come egli stesso amava definirla?”. Sinceramente non seppi rispondere anche perché non ho mai visto nè “fotografie” dell’epoca di Gesù né ho mai visto l’autore dell’opera, ancora oggi non so dare risposta. Continua però in me ancora oggi il desiderio di voler chiedere all’artista chi dei due volesse veramente rappresentare, a meno che (terza ipotesi) non ce l’avesse con le povere rane, ma… attenzione, se fosse questa terza ipotesi allora interverrebbe immediatamente il WWF. Purtroppo l’autore dell’opera è morto ormai da molti anni… ma forse qualcun’ altro per lui … mi risponderà? - TIZIANO ASTOLFI (Bolzano) http://www.tizianoastolfi.com/