Smart working - impressioni di Tiziano Astolfi © 2020
"Smart-working", letteralmente “lavorando intelligentemente”. Questa nuova (im)postazione
è una bella idea o una delusione? Chi lo sa?! Con un click apri un mondo e lo
vedi a tutto tondo, forse come mai prima. Sul tavolo hai un panino, un sandwich o un tramezzino. Gli occhi fissi sul
display, seduto, attento e concentrato comunque sempre bene pettinato, a volte
anche un po’ truccato perché tu sai che sei inquadrato come fossi una star della tv. Un
chilometro oppure mille non hanno davvero importanza perché trovi tutto lì in
una stanza. Con un panno sulle ginocchia,
puoi lavorare anche in pigiama con vicino chi ti ama. Un
caffè con la macchinetta oppure un tè senza fretta, ogni tanto ti concedi un
piccolo ristoro! “Grazie, tesoro!” Una
telefonata imprevista, una e-mail a volte non vista, e poi a scorrere on-line
una nuova lista. E il postino che ti suona o il vicino che ti rompe. A volte c’è
una radio troppo alta che disturba sempre quanto basta. La
concentrazione è necessaria ma la situazione è sempre varia. E il cane che abbaia, o il gatto che
passa davanti allo schermo…”Stop,un po’ di calma!” Non ci sono orari fissi,
come prima ritenevi avessero imposto certi “fessi”. E chi ha un bimbo che vuol
mangiare e che è costretto ad aspettare?!… ma quanta fretta, un attimo
"aspetta!"
Ma..
sei al lavoro (ufficio) o sei a casa?
Niente pausa caffè ma la pausa la fai
quando vuoi tu. Niente
traffico alla mattina e risparmi con la benzina, niente chiacchiere in ufficio
ma… non sai se è un beneficio. Niente maschere, mascherine e guanti, in casa
siamo uguali tutti quanti. È l’impostazione del futuro che ci mette davanti ad
un muro. Già, ma come sarà? Questa strana società non so dove arriverà! Dove ci
porterà? Ormai il virtuale è diventato
adesso virale; adsl, tablet, smartphone, whatsapp, messenger, zoom, new-media e
mille altre piattaforme, informatica ovunque…oh.."che confusione!",… ma
se non c’è connessione ti senti perso, il tuo lavoro viene vanificato e vai nel
pallone oh… che delusione! Telelavoro, home-working, lavoro agile è tutto il
mondo del terziario che viaggia forte, dritto in un binario che non è quello di
ferro ma quello virtuale chiamato sistema digitale. A volte questa strana gratitudine rima però con solitudine … e allora
affiora la malinconia pensando ai ricordi del passato dove tutto sembrava
scontato. C’è uno strano isolamento che non sempre ti fa contento. Ma c’è
sempre più voglia di contatti quelli veri e quelli sani più conosciuti come umani.
E c’è voglia di fatti veri e concreti, quelli che hai sempre visto e da cui hai
tutto imparato e ti hanno bene formato. Voglia di vedere e sentire voce vera, di annusare profumi di vita vera, quelli che
creano atmosfera da mattina a sera. E un inevitabile pensiero vola a quel mondo "vero" in cui si lavora ancora con le mani a tempo pieno, dove si prepara il
quotidiano, il pane fresco fatto a mano ed il sale della vita, o importanti vari
elementi che sono la base per noi esseri viventi. E si rivalutano antichi mestieri, il falegname,
il contadino e ancora molti artigiani
che in questa società usano le
mani. Chi
lavora nel primario, chi progetta nel secondario o chi lavora in officina, nelle
fabbriche o in cucina, nelle industrie della moda fino al grande mondo della
scuola dove l'insegnante con vera passione svolge "dal vivo" la sua importante missione. Allora, lo “Smart working” è davvero
conveniente???
Tiziano Astolfi
Tiziano Astolfi
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