venerdì 27 aprile 2018

LORO 1 - RECENSIONE DI TIZIANO ASTOLFI © 2018

 
LORO 1 - recensione di Tiziano Astolfi © 2018 

LORO 1 film 2018 - regia di Paolo Sorrentino  
recensione di  Tiziano Astolfi  26 aprile 2018

Da alcuni giorni è uscito nelle sale cinematografiche il film: LORO 1 di Paolo Sorrentino. Un film metaforico, pseudo documentaristico, a tratti surreale, provocatorio ma anche dai contenuti squallidi. Una pecora entra in una lussuosa villa e assiste alla proiezione di alcuni canali televisivi commerciali mentre un condizionatore d'aria abbassa gradualmente la temperatura ambiente fino a far morire l'animale. Un rampante impresario venuto dal sud, cocainomane e senza scrupoli (interpretato da Scamarcio) recluta disinibite ragazze per introdurle nel mondo dello spettacolo attraverso party organizzati. Droga, alcol e orge caratterizzano il clima degli incontri. Politici corrotti coinvolti in probabili illeciti affari mirano al potere cercando di salire sul carro del vincitore per poi colpire il suo condottiero. Lo specchio di un'Italia corrotta è quello della cosiddetta seconda repubblica. Una ricostruzione fantastica, quasi fedele, rabbiosa e politica dei primi anni duemila.  A Roma un camion della nettezza urbana, a causa di una pantegana, esce di strada e, capovolgendosi, sparge una valanga di rifiuti che improvvisamente si trasformano in una pioggia di pasticche ecstasi. Un imprevisto ed  esplicito segnale metaforico della società capitolina. Ma chi è l'uomo a cui si fa riferimento? Ma è ovvio, è Lui. Lui è il grande burattinaio che il regista Sorrentino nella pellicola fa apparire solo a circa tre quarti della proiezione. Un panfilo con a bordo decine di ragazze seminude si aggira nelle acque delle spiagge della Sardegna per cercare di attirare l'attenzione di Lui, l'uomo più amato o odiato ma sicuramente più invidiato d'Italia. Ma Lui, cosi compare il nome di Sivio Berlusconi nei display degli smartphone, è seriamente intenzionato a riconquistare il cuore della moglie Veronica. Troppi interessi, politici, aziendali e sportivi riferiti all'amato e pluridecorato Milan, sembra abbiano allontanato sua Emittenza Silvio (interpretato e caricaturato da Toni Servillo) dal suo secondo nucleo famigliare. Eppure nell'immenso parco della sua lussuosa villa, tra innumerevoli tipi di piante di cui è profondo conoscitore,  trova il tempo per illuminare filosoficamente il suo amato nipotino. Un reale Fabio Concato appare nei giardini della villa cantando la canzone "Una domenica bestiale" in memoria dei primi incontri avuti con la bellissima Veronica (interpretata da E. Sofia Ricci). Un aspetto sentimentale in cui traspare una vaga simpatia del personaggio che il regista sembra voglia delicatamente sottolineare nell'ultima parte della prima proiezione. Anche in questo film, come in molti altri concentrati sulla figura di Berlusconi, il  ritratto del berlusconismo fa ancora discutere sull'uomo, l' impresario e il politico che ha maggiormente influito nella vita sociale degli ultimi venticinque anni.  
                                                                              
                                                                          Tiziano Astolfi
 
Bolzano 26.04.2018
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